Attività laboratoriale con i due pupazzi animati Mini e Pippo, che non vogliono andare al museo e alla fine non vorranno più andarsene!!! Realizzazione di un piccolo segnalibro da colorare come ricordo della giornata!
Destinatari: Bambini dai 2 ai 5 anni ( primo laboratorio) e bambini dai 6 agli 11 anni
Obiettivo: far scoprire ai bimbi, anche piccoli, la bellezza dell’arte, del disegno e la sua attualità in modo divertente, curioso e con l’aiuto di due simpatici pupazzi parlanti!
luogo: Museo della Basilica di S.Maria delle Grazie
Con chi: Alison Salmon, animatrice museale e storica dell’arte, Marco Meacci di Liberarte, la Direttrice del Museo Michela Martini
Attività di creazione di un libro con l’aiuto di due simpatici personaggi, Mini e Pippo
“APRI TUTTE LE PORTE…”
Per la raccolta fondi del Museo attraverso Rete del Dono per il progetto MUSE-ABILE destinata a dotare il museo di strumenti per l’accessibilità e la fruizione dei pubblici speciali (ipovedenti e ciechi), in particolare un bassorilievo 3D dell’Annunciazione del Beato Angelico tante iniziative rivolte a bambini, famiglie e pubblici speciali! Ecco IL PROGRAMMA!
Un focus sull’Annunciazione dell’Angelico attraverso i simboli della porta, della finestra, segni di accoglienza
Laboratorio per bimbi dai 5 agli 11 anni per imparare l’inglese divertendosi e conoscendo un’opera capolavoro del Rinascimento Italiano
Nell’ultimo giorno di apertura della mostra anche l’ultima occasione per vedere un’opera inedita, che tornerà nei depositi del Museo delle Icone Russe a Palazzo Pitti di pertinenza delle Gallerie degli Uffizi. L’icona di ambito greco è, a differenza delle icone russe settecentesche e ottocentesche del Museo, datata alla prima metà del XV secolo. La tavola, per la prima volta esposta al pubblico, è una rara e preziosa opera di arte bizantina, di epoca rinascimentale e quindi coeva al capolavoro dell’Annunciazione del Beato Angelico con cui è posta in dialogo. Le due opere, oltre alla vicinanza cronologica, in un’età in cui i rapporti culturali e religiosi tra Oriente ed Occidente erano divenuti importanti e frequenti (si pensi al grande concilio ecumenico del 1439 a Firenze in cui papa Eugenio IV annunciò la ricomposizione dello scisma tra la chiesa cattolica romana e la Chiesa Ortodossa e al fervore filologico dell’Umanesimo fiorentino volto alla scoperta degli antichi testi classici in lingua greca) sono anche fortemente legate dal punto di vista iconografico per la scena rappresentata: la Dormitio Mariae, motivo conclusivo, insieme all’Assunzione e Incoronazione, delle storie della vita della Vergine, illustrate nella predella del capolavoro angelichiano (Lo Sposalizio, La Visitazione, L’adorazione dei Magi, La Presentazione di Gesù al tempio e appunto La Dormitio Virginis). Il tema, derivato dai Vangeli apocrifi, nato in Oriente nel VI secolo e dall’XI diffuso anche in Occidente, ricorda, dopo l’apparizione dell’angelo che annuncia a Maria la prossima morte, il sereno addormentarsi della Vergine per tre giorni, alla presenza degli apostoli convenuti da ogni parte del mondo per assisterla e di Cristo che tiene in braccio l’anima bambina di Maria per trasportarla in cielo insieme con il corpo. Maria infatti, a differenza di tutti gli uomini, nata senza peccato originale, viene assunta in cielo come Cristo in anima e corpo. Il tema, molto caro all’Angelico, che lo rappresenta più volte caratterizzando i vari discepoli con i loro attributi e scrivendone anche il nome nelle aureole, qui è collocato, come spesso succede nelle icone bizantine, in uno spazio angusto ed affollato con, sullo sfondo, un edificio in muratura con finestre, archi ed estremità più elevate, forse allusione a Gerusalemme, che col suo andamento arcuato sembra proteggere e quasi “abbracciare” il bel sepolcro dove riposa Maria, coperto da un drappo rosso intenso, simbolo di passione e di regalità insieme. Le figure degli apostoli si accalcano intorno al letto funebre, mostrando nell’espressione del volto e nel gesticolare delle mani pietà, commozione, e partecipazione al dolore. Cristo in piedi dietro al sepolcro, con lo sguardo intensamente rivolto allo spettatore, sorregge e mostra l’anima in forma di bambina della Madre, capovolgendo in questo modo la situazione e i ruoli di Figlio e Madre dell’Annunciazione, dove è Cristo a farsi piccolo, incarnandosi nel ventre di Maria. La Madre, divenuta ora “figlia del suo figlio”, si fa bambina, pronta ad ascendere in cielo per essere incoronata da Cristo. L’Assunzione corporea della Vergine, definita in via dogmatica solo nel 1950, apparteneva in realtà al comune sentire della chiesa dei primi secoli come riportano gli apocrifi (“Gli apostoli deposero il corpo di Maria, piangendo e cantando, pieni di amore e di dolcezza. Poi un’improvvisa luce celeste li circondò e caddero a terra, mentre il suo corpo santo fu assunto in cielo”).
Icona bizantina di ambito greco della collezione del Museo delle Icone Russe della Galleria degli Uffizi
“Unaquestionedisguardi” , concorso indetto in occasione della mostra di San Giovanni Valdarno “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura” (settembre 2022 – febbraio 2023), rivolto agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado, attraverso un testo descrittivo della Madonna del Solletico di Masaccio (Le Gallerie degli Uffizi, Firenze) o dell’Annunciazione di Beato Angelico (Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Valdarno). A breve ulteriori info, restate aggiornati!
La premiazione dei tre migliori testi si svolgerà alla manifestazione TESTO presso la Stazione Leopolda il giorno venerdì 24 febbraio alle ore 11.
Nell’occasione della premiazione un’ interessante discussione sullo scrivere arte fra gli illustri storici dell’arte Carl Brandon Strehlke, Cristina Acidini e Maria Luisa Pacelli, direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna, membro della giuria. Presente anche il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.